Shared by Natalia Di Bartolo —
In Mostra a Pisa, Palazzo Blu –
16 Ottobre 2015 – 14 Febbraio 2016 –
Henri de Toulouse-Lautrec rappresenta un’epoca, e la mostra è un’occasione unica per ammirare il corpus fondamentale dell’opera grafica dell’artista francese. Dal 1891 al 1901, Lautrec realizza 351 litografie, 28 delle quali sono i celebri manifesti che l’hanno reso celebre e che oggi rappresentano dei veri e propri cliché visivi della Parigi che lui ritrae.
La Parigi di Montmartre, del Moulin Rouge, dei cafè-concert e delle maison closes. In mostra la più completa collezione delle opere grafiche originali di Toulouse-Lautrec al mondo. Fondamentale in quanto composta da prime edizioni, opere uniche non presenti in nessun’altra collezione e numerose litografie che presentano dediche originali.
“Nella sua opera non si trova un solo viso umano di cui non abbia volutamente sottolineato il lato spiacevole era un osservatore implacabile ma il suo pennello non mentiva” –
(Artur Huc) –
Attraverso la sua magnifica produzione di dipinti, locandine, litografie e manifesti, Henri de Toulouse-Lautrec è riuscito, più di chiunque altro, a descrivere e caratterizzare una città, uno stile di vita, i colori di una generazione e, più in generale, il vero stile di vita della Parigi di fine Ottocento, la Parigi del Moulin Rouge, di Montmartre, delle maisons closes; quel magnifico periodo in cui, a cavallo tra due secoli, la Ville lumiére era l’indiscussa capitale mondiale dell’arte.
La grande mostra di Palazzo Blu intende rappresentare la straordinaria avventura umana e artistica di Lautrec attraverso l’esposizione di importati dipinti e disegni provenienti da rilevanti collezioni pubbliche e private internazionali a coronamento del fondamentale nucleo di opere di grafica, le quali hanno consacrato l’artista tra i “giganti” dell’arte europea ed hanno spianato la strada verso la modernità e verso la diffusione del manifesto pubblicitario che grazie all’artista francese diviene opera d’arte.
La curatela scientifica è affidata alla Prof. Maria Teresa Benedetti, accreditata studiosa dell’arte francese dell’Ottocento ed esperta dell’artista. Una grande occasione per ammirare la varietà e la modernità dell’arte di Henri de Toulouse-Lautrec.
Henri de Toulouse-Lautrec rappresenta un’epoca. Il Moulin Rouge e la collina di Montmartre devono gran parte della loro fama e popolarità alla fondamentale produzione grafica dell’artista di Albi. Ci si può rendere conto della grandezza e dell’importanza di questa straordinaria collezione di manifesti e litografie soprattutto ammirandola nel suo insieme. Tali e varie sono le tematiche e i personaggi rappresentati, che solo una visione e un confronto simultaneo rendono a pieno l’idea del suo valore.
Un’occasione unica a Palazzo Blu per ammirare il corpus fondamentale dell’opera grafica dell’artista francese attraverso l’esposizione dei suoi manifesti e una selezione delle sue litografie più importanti facenti parte di quella che è la più completa collezione grafica di Toulouse-Lautrec al mondo.
Nel periodo che divide Goya da Picasso solo l’opera di Daumier e di Degas può avvicinarsi alla sua produzione, ma nessuno di questi artisti è riuscito in un lasso temporale così breve, solo 10 anni, a creare così tanto. Dal 1891 al 1901, Lautrec realizza 351 litografie, 28 delle quali sono i celebri manifesti che l’hanno reso celebre e che oggi rappresentano dei veri e propri cliché visivi della Parigi che lui ritrae. La Parigi di Montmartre, del Moulin Rouge, dei cafè-concert e delle maison closes.
In mostra la più completa collezione delle opere grafiche originali di Toulouse-Lautrec al mondo. Fondamentale in quanto composta da prime edizioni, opere uniche non presenti in nessun’altra collezione e numerose litografie che presentano dediche originali a matita e appunti di mano dell’artista. Il percorso espositivo si sviluppa in 5 sezioni.
LE SEZIONI
Le star. Luci e colori di Montmartre
Questa prima grande sezione presenta al pubblico le star, i protagonisti della vita artistica di Montmartre che hanno stimolato la fantasia e la produzione artistica di Lautrec. Questi personaggi sono immortalati sui celebri manifesti che rappresentano la vita del quartiere del divertimento parigino.
Manifesti fortemente innovativi rispetto al genere aneddotico in voga in quegli anni, questi capolavori dell’arte grafica sono intrisi dell’esperienza dell’arte giapponese, dell’ influsso dell’opera di Degas e del gusto decorativo dei Nabis.
Fortemente caratterizzati da uno stile bidimensionale e sintetico, i grandi manifesti, sono concepiti per essere affissi nelle vie di Parigi per attrare il grande pubblico a frequentare il Moulin Rouge e i vari cabaret, café-chantant della zona quali il Divan Japonais, il Mirliton, il Jardin de Paris.
Il Teatro, l’opéra e lo spettacolo d’avanguardia
La seconda sezione è dedicata al teatro di cui Lautrec è assiduo frequentatore.
Ama i tappeti rossi dell’ Operà e della Comédie-Française, ma anche il carattere innovativo dei teatri d’avanguardia. Insieme ai grandi Nabis quali Bonnard, Vuillard e altri, esegue numerosi manifesti, locandine e programmi per il Théâtre Libre di Antoine e per il Théâtre de l’Oeuvre di Lugné-Poe, immagini di Sarah Bernhardt per la Fedra e di altri spettacoli e opere classiche quali l’Antigone. Ha anche un occhio attento nei confronti del pubblico che rappresenta per Lautrec l’altro aspetto del teatro e della vita dello spettacolo che si svolge nei palchi, nei corridoi e nel ridotto dei teatri parigini.
Ama gli attori, nei quali individua l’eccesso del gesto, la tensione delle fisionomie e quel gusto per gli atteggiamenti estremi e per le manifestazioni dell’ eccesso che contraddicono i dettami e le caratteristiche della monotona vita borghese a lui estranea.
Il grande pubblicitario
Maison Closes
Sezione dedicata principalmente alla serie di 11 litografie che compongono l’album Elles, realizzato nel 1896, nella quale Lautrec racconta la vita quotidiana delle prostitute all’ interno delle case chiuse di cui l’artista è abituale frequentatore e testimone.
Lautrec è profondamente colpito dagli aspetti umani della vita nei bordelli, dimostra una propensione e una grande sensibilità nei confronti della vita delle prostitute che sollecitano una sua affettuosa attenzione e che divengono soggetti anche di numerose opere pittoriche in cui rappresenta i diversi aspetti della vita nelle maison closes.
In questa sezione spicca il tema della donna, molto caro all’artista francese e rappresentato nel bel dipinto su cartone Femme se frisant in prestito dal Musée des Augustins di Tolosa in cui l’artista ritrae una donna di spalle che si sistema l’acconciatura.
Nel segno. Le passioni
Questa sezione presenta straordinarie litografie e dipinti enigmatici rappresentanti temi cari al uomo Toulouse-Lautrec. Una serie di opere che dimostrano la versatile creatività dell’artista.
Cavalli, circo, incontri e temi di vita quotidiana sono solo alcuni dei soggetti presenti in questa sezione che raccoglie anche una serie di opere realizzate con la particolare tecnica litografica della “puntasecca”. Tra le altre sono presenti le litografie con i ritratti di alcuni suoi amici, animali e diversi altri soggetti. Un viaggio intimo nelle passioni dell’uomo Lautrec.
L’ARTISTA
Henri-Marie-Raymond de Toulouse-Lautrec, a differenza della maggior parte degli artisti della Scuola Francese che vivevano in condizioni di povertà e degrado, proviene da un’antica famiglia aristocratica, quella dei Conti di Toulouse. Il giovane Henri subisce le conseguenze dei frequenti matrimoni tra consanguinei, pratica ancora molto in uso nelle famiglie blasonate dell’epoca e per ciò è affetto da diverse malattie genetiche. A peggiorare le sue già precarie condizioni di salute, contribuiscono due sfortunati eventi, due cadute che in meno di due anni provocano al giovane la rottura di entrambe le gambe, le fratture rimangono ed i suoi arti inferiori smettono di crescere e ciò fa sì che il giovane Lautrec non supera neanche in età adulta il metro,52 di altezza.
La sua infelice forma fisica, gli impedisce di svolgere le più diverse attività che svolgono i suoi coetanei e lo spinge ad immergersi totalmente nella sua arte. Emblematica la sua frase “e pensare che non avrei mai dipinto se le mie gambe fossero state appena un po’ più lunghe”. Ed è come reazione a questa menomazione e alla possessività della madre Adèle che Henri decide di abbandonare la sicura casa patrizia e dedicarsi ai piaceri della Belle Epoque, passa infatti, dalle costrizioni della vita nobiliare di fine Ottocento alla Bohème di Parigi.
Finiti gli studi ed arrivato nella Ville Lumière frequenta lo studio di René Princeteau, è questo il periodo in cui firma le sue opere con diversi pseudonimi quali Monfa, Tolav-Segroeg o Trecleau, questo su richiesta del padre che non voleva infangare il buon nome della nobile famiglia. I suoi primi dipinti rappresentano per lo più scene di caccia, di vita nobiliare, cani e cavalli.
Seguono poi i vari periodi di apprendistato presso gli studi di Alexandre Cabanel, Lèon Bonnat e Cormon, è ora che Henri lega profondamente con il quartiere di Montmartre che così profondamente lo influenzerà. E’ questo anche il periodo in cui si avvicina ed esplora la produzione di “giganti” quali Degas o Van Gogh, ma è la visione del manifesto di Bonnard France-Champagne che segna una svolta nella sua carriera e lo spinge nel mondo della litografia, della grafica, che lo renderanno celebre in tutto il mondo, grazie ai manifesti che gli vengono commissionati dai più celebri locali parigini quali il Moulin Rouge, il Divan Japonais e Les Ambassadeurs.
In poco tempo Toulouse-Lautrec viene definito “l’anima di Montmartre” e rappresenta nelle sue opere, nei suoi dipinti le scene di vita al Moulin Rouge, nei locali, nei teatri e soprattutto nelle celebri “maisons closes”, i “bordelli”, in cui Lautrec si installa per lunghi periodi intento a ritrarre questa realtà.
SOURCE AND INFO: http://www.toulouselautrec-pisa.it/
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